Erano presenti 52 soci all'assemblea del 24 giugno scorso quando, in forza dell'accordo concernente il futuro assetto della Fondazione in tutti i suoi
Erano presenti 52 soci all’assemblea del 24 giugno scorso quando, in forza dell’accordo concernente il futuro assetto della Fondazione in tutti i suoi Organi sottoscritto l’1 giugno dai rappresentanti della stragrande parte della compagine sociale e dal Presidente Pasquinelli, sono stati nominati i primi 19 nuovi soci della Fondazione.
Tutti interpretarono il responso assembleare come l’inizio finalmente di una nuova stagione in cui, messa una pietra sopra alle feroci contrapposizioni del passato, avrebbe prevalso lo spirito di leale collaborazione e di solidarietà tra tutti.
Purtroppo, a distanza di un solo giorno, il 25 giugno il Consiglio Generale (composto, si badi bene, per 11/18 esimi da soci della Fondazione), nominando i membri del nuovo Consiglio di Amministrazione, ha incredibilmente disatteso sul punto quell’accordo in palese contrasto con la volontà espressa nella su richiamata assemblea.
La stampa ha diffusamente commentato tale incomprensibile (almeno in apparenza) comportamento, cercando di individuarne le ragioni.
Anch’io, quale socio firmatario dell’accordo, ho pubblicamente manifestato il mio disappunto nei confronti dell’imperturbabile e silente Presidente Pasquinelli che non ha voluto, oppure non ha saputo onorare e fare onorare gli impegni per ristabilire la pace tra i soci e per intraprendere il nuovo corso da lui stesso sottoscritti, aprendo invece a figure esterne che minano l’autonomia e l’indipendenza della Fondazione in violazione dei principi statutari.
Sono profondamente indignato di quanto è accaduto (e so di essere in buona e numerosa compagnia) e mi chiedo se un Presidente che si è comportato in questo modo meriti la fiducia del corpo sociale.
E’, questa, la domanda che mi riprometto di rivolgere formalmente ai soci nella sede deputata.
Alfonso Vasini
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