Un incontro nel nome di Bettino, in quel di Viserba, promosso da Mario Erbetta e dalla Fondazione Craxi. Seduti in prima fila gli ex sindaci del garofano che negli anni 80 hanno realizzato il cambiamento, spezzando il monolite comunista. Al tavolo dei relatori la sindaca che per un soffio non ha sconfitto il Pd alle elezioni per la Provincia. Si apre un laboratorio che potrebbe riservare delle sorprese.
Mario Erbetta lo conosciamo. Dopo l’approdo alla corte di Gnassi e Pizzolante, un percorso politico nel quale aveva creduto, e la cocente delusione, ha aperto una prospettiva totalmente “altra”. La sua nuova vita pubblica è ricominciata con l’andarsi a sedere sui banchi dell’opposizione, a fianco del leghista Pecci, e ormai non c’è consiglio comunale in cui non esprima la sua visione opposta a quella degli ex compagni di viaggio. Ha scoperto che nella maggioranza a guida Pd e, soprattutto, a trazione sindaco decisionista unico, c’è poco spazio per chi proviene, come lui, dalla tradizione socialista e si è messo in testa di cambiare il mondo, il piccolo mondo riminese, da una prospettiva civica.
Così si sta dando da fare per mettere insieme una alleanza alternativa allo status quo. Tesse la tela come Penelope. Perché, in fondo, le elezioni sono vicine. Quelle in sedici comuni della provincia sono vicinissime, quelle per i destini di palazzo Garampi sono dietro l’angolo.
All’interno di questo programma, ieri sera l’ha presa da lontano per cominciare a costruire uno strano soggetto. La sua nuova creatura, “Rinascita Civica”, insieme alla Fondazione Craxi, ha presentano il libro postumo di Bettino Craxi: “Uno sguardo sul mondo”. Erbetta è andato a Viserba (“nuova fucina delle idee politiche riminesi”, dice lui) per tenere a battesimo la reunion di un’area politica che si pensava ormai dispersa ma che ha segnato la storia politica della città. Seduti in prima fila c’erano i socialisti che hanno messo in piedi a Rimini le uniche amministrazioni non comuniste di palazzo Garampi, negli ormai lontani anni 80: Massimo Conti e Marco Moretti. Attenti a quei due!
Non pochi i presenti, tutto sommato, che sono usciti di casa in una fredda serata novembrina per sentire parlare di Craxi, Europa, immigrazione, sovranismo e così via: più di 150 persone. Da una parte la proiezione del corto “Europa, Europa”, che si apre con una dichiarazione di Bettino Craxi datata 1997: “Non sono un euroscettico, piuttosto un europessimista”. Che lo fa rivivere oggi, qui ed ora, con una attualità incredibile e a fianco di forze politiche che vengono battezzate “sovraniste”. “Spunti profetici” li definisce Erbetta, e si riferisce anche agli scritti contenuti nel volume “Uno sguardo sul mondo”. Profetici anche per Rimini.
Al tavolo dei relatori insieme a Erbetta, Stefania Craxi, Giuseppina Morolli e Domenica Spinelli, moderati da Fabio Conti. Più dei contenuti emersi negli interventi, che pure ci sono stati, parlano le storie personali e l’immagine d’insieme, diciamo così, che la serata ha restituito. Una sorta di sfida per il cambiamento mettendosi alla scuola dei “padri”.
Erbetta ha tracciato la mission di “Rinascita Civica”, che punta a mettere insieme il “mondo centrista, socialista, popolare, repubblicano e liberale che attualmente non si sente rappresentato nella politica locale”. Chiara anche la traiettoria dell’associazione culturale, che identifica “l’interlocutore per un vero cambiamento politico” nel “centrodestra e nella Lega come partito maggioritario”.
Quel che soprattutto colpisce della serata è la ricomparsa sulla scena pubblica di quella leva politica, la tradizione socialista, che sembrava morta e sepolta ma che tanto peso ha avuto a Rimini. E che riappare sotto il mistico alone del grande leader, Bettino Craxi. Morto diciotto anni fa ad Hammamet ma le cui analisi sembrano quelle di un uomo vivo più che mai in questo tornante della storia. “Nel 1990 Bettino Craxi nella conferenza programmatica tenutasi a Rimini parlava della necessità di aiutare i popoli africani a uscire dalla loro povertà per evitare ondate migratorie. Ventotto anni dopo sempre a Rimini si prende coscienza della verità di quelle parole e di come nulla hanno fatto i ricchi paesi europei per aiutare i paesi più poveri a crescere”, commenta Erbetta. “Aveva ragione quando dichiarava la necessità di salvaguardare l’identità nazionale italiana per evitare una dissolvenza dello Stato nel calderone indefinito dell’Europa”. Insomma, Bettino lotta ancora e fa lottare anche i suoi vecchi e nuovi estimatori.
Una attualità, quella di Craxi, sottolineata anche da “Mimma” Spinelli, sindaco di Coriano e quasi presidente della Provincia.
Bettino e Rimini. Stefania Craxi ha accarezzato i socialisti accorsi ad ascoltarla rispolverando il legame del padre con la città e la stagione in cui il garofano era diventato il fiore più gettonato a Rimini. Quando i leader del Psi erano di casa non solo nel dibattito politico locale ma anche nel santuario della mondanità che sorgeva sul colle di Covignano: il Paradiso.
Impossibile per l’ex sindaco Marco Moretti non prendere la parola. Troppe le sollecitazioni, i ricordi e le passioni risvegliate. Troppa la voglia di confrontare gli anni d’oro con quelli di latta, la Politica con la politica. E infatti ha detto che la Politica è stata un’altra cosa rispetto a quella che ci regalano gli improvvisati politici dei nostri tempi, senza gavetta e senza selezione, ma anche senza lode. Con un invito a “Rinascita Civica” ad andare avanti, ad aprire finestre, a proporre momenti di formazione con uno spessore politico che ormai è merce rara. E, sempre sulla scia, è stato annunciato che a Viserba nascerà il primo circolo Bettino Craxi. Il presidente? Massimo Conti, ovviamente, “che appoggerà Rinascita Civica nella sua avventura” e che inviterà al più presto per una nuova conferenza un’altra politica di razza craxiana: Margherita Boniver. Si apre un laboratorio che potrebbe riservare delle sorprese.
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