Michela da Lecco è tornata a Rimini. Turismo? No, ha stretto zampe

Michela da Lecco è tornata a Rimini. Turismo? No, ha stretto zampe

Il servizio fotografico della giornata sulla nostra pagina Facebook Michela da Lecco è arrivata ieri a Rimini per presentare il manifesto animalista.

Il servizio fotografico della giornata sulla nostra pagina Facebook

Michela da Lecco è arrivata ieri a Rimini per presentare il manifesto animalista. Appuntamento ore 18 al bagno 81, la spiaggia a 5 stelle per fido bau. Si è presentata alle ore 19 passate da qualche minuto. Con l’auto blu, una Audi A8 passo lungo, super accessoriata (con autista), roba da 100 mila euro circa.
Ad attenderla un collega di partito, ferrarese però, il consigliere regionale del Pdl Mauro Malaguti (in quasi tenuta da spiaggia), chissà se a Rimini in vacanza – magari col cane – oppure appositamente giunto per l’onorevole che fa impazzire i cani. Pidiellini locali nemmeno l’ombra. Malaguti è vicepresidente della Commissione regionale per la promozione della piena parità tra donne e uomini. Ma forse il sabato si occupa della parità fra uomini/donne e cani. E’ lui che sta al telefono con l’auto blu e dà indicazioni sul luogo in cui sbarcare. Prima arriva un fuoristrada con due persone a bordo che trasporta manifesti e tabelloni con la foto del libro. Poi finalmente arriva anche lei. Fresca e sorridente, come una che ha viaggiato poco. Infatti, dirà poi mentre presenta il manifesto del partito animalista (Marx ha avuto bisogno di Engels per scrivere il manifesto del partito comunista, lei ha fatto tutto da sola… e poi dicono che Berlusconi non ha fiuto nel scegliersi i collaboratori), viene da Cesenatico, dove ha reso felici altri cani.
Il pomeriggio riminese è caldo, non pochi quattrozampe si sono già spazientiti e i loro padroni li hanno accontentati lasciando la spiaggia prima dell’arrivo della onorevole che parla agli animali. Altri se ne vanno scodinzolando. Qualcuno impreca: bau-bauuu-bauu-porco-bauuu. Il bagno 81 (non 18, quello è l’orario) si trova sul lungomare. Le biciclette sfrecciano sulla pista ciclabile a doppio senso. Chi sale dalla spiaggia, fatti due metri si trova in zona biciclette. Che ti scampanellano se metti un piede dentro la pista. Una signora che pedala troppo lentamente nel verso Riccione-Rimini viene richiamata a bersi un Red Bull, che ti mette le ali. Lei risponde: “Ma c’è il limite dei 30”. Non sa che quello dovrebbe valere per la carreggiata stradale, dove sfrecciano le auto. Un vigile non c’è nemmeno a pagarlo oro, e l’oro si sa che di questi giorni vale più dell’oro dei giorni andati. Peccato. Qualche divisa sparsa sul lungomare potrebbe anche accorgersi del rientro dal mare del turista vu cumprà con sacco azzurro. Quatto quatto, lemme lemme non viene da Gerusalemme ma da Rimini beach. Sì, basta con questa moda un po’ razzista di chiamarlo venditore abusivo: abusivo de che! A Rimini viene riverito e tutelato il vu cumprà. Eccolo leggermente più abbronzato (rispetto alla mattina) salire dall’arenile con un bel saccone azzurro pieno di mercanzie. E’ l’invenduto. Qualcuno dovrebbe spiegarlo a chi comanda le cosiddette pattuglie della polizia municipale intente a sradicare l’abusivismo commerciale con spirito di tolleranza, che basterebbe aspettarli all’uscita. Al varco, si sarebbe detto una volta, ma oggi il presidente della Camera Laura Boldrini storcerebbe il naso. Forse però ne catturerebbero troppi e quindi è meglio inseguirli fra gli ombrelloni. Ecco uno – che sia un vu cumprà, il dubbio ti coglie – che lascia la spiaggia con un carrello a due ruote di quelli che si usano per trasportare casse di bibite o comunque oggetti pesanti. Sopra ha tre o quattro sacchi azzurri, pieni. Attraversa la strada e si porta di fianco ad un pulmino li parcheggiato. Dentro ci sono molti altri sacchi. Aggiunge anche quelli appena rientrati dalla spiaggia e lascia li il mezzo. Forse per la mattina dopo? Qualcuno dovrebbe dirglielo ai vigili che sul lungomare della nuova pista ciclabile e di vecchi traffici illeciti avvengono di queste cose.
E la Brambilla? Sta arrivando, dice il consigliere regionale. Qualche cane abbaia di gioia. E’ vero, anche i politici qualche volta dicono la verità. I capelli rossi sono i suoi e l’Audi blu pure. Cioè, così ha detto lei rettificando una notizia pubblicata da Oggi. Il settimanale in passato aveva scritto che l’Audi fosse proprio l’auto blu della ministra, quindi a spese del governo. Lei ha chiarito: “La mia è una favolosa Audi A8 passo lungo, super accessoriata ed è di mia proprietà. L’auto che invece la presidenza del Consiglio mi ha dato in dotazione a Roma è un Bmw che mi dicono costi intorno ai 55mila euro”. Ma vatti a raccapezzare con le auto blu. Nel 2011 il Corriere scrisse che l’allora ministro del Turismo (si perché pure quello ha fatto fra la gestione di un canile e un circolo della libertà) correva da Calziocorte – dove abita – a Linate, faceva la spericolata (non lei ma l’autista che la trasportava), ha sorpassato una fila di auto e camion, poi non ha dato la precedenza. Una vigilessa di Calco (li pare che i vigili abbiano ancora il brutto vizio di stare sulla strada), l’ha multata. Si è così scoperto che l’Audi 8 era intestata ad una società di leasing di Roma, dalla quale la presidenza del consiglio dei ministri l’aveva presa in affitto per metterci sopra la Brambilla. Poi il prefetto di Lecco cancellò quella multa, riconoscendo “l’urgenza del servizio connesso ad attività governative”. Che sia sempre quella l’Audi 8? Non lo sappiamo, siamo qui per parlare di cani.
Michela Vittoria Brambilla scende dall’auto davanti al bagno 81, liquida in 30 secondi gli uomini che l’aspettano dal pomeriggio senza neanche una ciotola d’acqua e si dirige verso i cani. Li bacia e li abbraccia come un tempo si faceva con gli esseri umani. Si scattano molte foto. L’ingresso allo stabilimento balneare è tutto per la filosofa animalista. Qualcuno si spazientisce: “Permesso, vorrei passare”. Chissà se non ama gli animali o se gli sta sulle balle la filosofia animalista. Coi cani la Brambilla si intrattiene ancora 20 minuti. “Ma ciaooooo, ma che bello”. Per ogni cagnolino o cagnolone ha una parola dolce. Una signora, sembra riminese, ha in braccio un Beagle. “Viene dal canile lager di Green Hill”, dice alla onorevole. La Brambilla si commuove. Ha visto la luce. “Che fatica ho fatto per liberarti, e adesso sei qui in vacanza?”, dice al Beagle. Ve l’avevamo detto che lei parla con gli animali.
Si è fatto tardi, e va bene che la santa di Lecco fa miracoli, ma insomma, sto manifesto?!? Qualcuno osa: “Perché non facciamo la presentazione che poi…” Un cagnolone è un po’ sovrappeso e lei ha la parola giusta anche per lui: “Qui si mangiano troppi tortellini, piadina, cappelletti… è vero?”. Il cane la guarda e soffre in silenzio. Lei si gira subito verso un altro cane: “Ma ciaoooo, ma vieni, o signur signur, signur … che bella”. Si va verso il luogo della conferenza, ma prima ci sono le foto davanti allo striscione e gli autografi. I cani stanno perdendo la brocca e con loro i proprietari. Non si tengono più, il sole picchia. Se arrivasse la protezione animali forse la multerebbe alla onorevole che ama gli animali. C’è un San Bernardo, il suo habitat naturale sono le montagne della Svizzera, che oggi prende il sole al bagno 81. Ad un certo punto molla … no, niente bestemmie. I suoi padroni impiegano qualche minuto a raccogliere tutto quello che ha mollato. Forse alla faccia della filosofa? Ma no, dai.
Inizia la conferenza sul manifesto animalista. Il giornalista estrae penna e taccuino. “Ma questi meravigliosi cagnoni che sono la dietro, ma me li fate venire qua davanti? Ecco, state qua con la zia”. L’incipit è questo e il taccuino torna nella tasca da cui era uscito. L’onorevole sa come si liscia il pelo ai cani e anche agli elettori. “Sono molto felice che ci siano strutture così, queste si che fanno il tutto esaurito”. Ma chissenefrega della direttiva Bolkestein! Bagnini, diventate tutti animalisti e così avrete risolto i vostri problemi. “Voi cambiereste questo bagno con un altro?” domanda lei ai 90 presenti? “Nooooo”. E’ un trionfo per l’onorevole da Lecco. C’è anche il tempo per qualche rivelazione: “Quando io ho portato la metaria dei diritti degli animali nel consiglio dei ministri, mi hanno guardata come se fossi una pazza, ma alla fine anche i miei colleghi si sono arresi perché noi rappresentiamo la maggioranza degli italiani”. Noi chi? Con poca spesa e molta resa ci vuole convincere di rappresentare il popolo che ama gli animali. Non il popolo delle libertà degli animali, ma il popolo tout court. “Siamo noi la maggioranza”, ripete. Spiattella subito anche un’altra conquista della sua brillante carriera politica: “Oggi tutti i cani e di tutte le dimensioni possono salire in treno”. Forse lo dice per gratificare il riminese Mauro Moretti. “Un’altra misura di civiltà perché non tutti guidano la macchina. Un regalo per milioni di italiani. Basta con l’antropocentrismo”. Come ministra del Turismo non è che abbia lasciato grandi ricordi, ma come spazzolatrice di cani… ha una linea di discendenza da urlo. “Voi sapete quanto la materia abbia animato le grandi menti”, attacca. Materia? Grigia, forse. Rossa rame come la capigliatura? Marrone come i ricordini dei cani? Mah! “Da Leonardo da Vinci che ci diceva che verrà un giorno in cui l’uccisione di un animale verrà considerata come l’uccisione di un uomo, a Kant, Voltaire”. Fino alla Brambilla. E poi dicono che la filosofia è caduta in disgrazia.

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