Luigino Garattoni, coordinatore Sel della provincia di Rimini, ci dà soddisfazione, anche troppa. Ha fatto praticamente un copia-incolla del nostro a
Luigino Garattoni, coordinatore Sel della provincia di Rimini, ci dà soddisfazione, anche troppa. Ha fatto praticamente un copia-incolla del nostro articolo (anche del titolo) pubblicato stamattina (aggiungendo una considerazione finale sulla spending review) e l’ha firmato. Molto bene, comunque, perché contribuisce a farne conoscerne il contenuto, tanto che è già stato ripreso da Newsrimini.
Premi per quasi 1 mln di euro ai dirigenti del Comune di Rimini (ma non si sa per quali meriti)
Ventidue dirigenti si dividono oltre 900.000 euro (e non 826.258 euro, come ha sostenuto l’assessore Brasini) di retribuzione di posizione e risultato. Probabilmente denari meritati, ma se la trasparenza oltre ad essere decantata venisse praticata i cittadini-contribuenti avrebbero la possibilità di verificare i “meriti” dei dirigenti, i risultati ottenuti nonché “i vantaggi” per i cittadini.
“Per il 2015 il fondo stanziato è di 826.258, ancora in calo rispetto al 2014 quando ammontava a 841.122 euro e sarà ripartito per un numero maggiore di dirigenti, da 19 a 22, comportando così una riduzione di circa il 15% della quota individuale media di trattamento economico accessorio complessivo. Si ricorda che nel 2010 il fondo era di 1.214.404 euro, con un calo quindi di quasi 390 mila euro in cinque anni”. L’assessore al Bilancio Gianluca Brasini ha spiegato così quella che definisce la riduzione della spesa attuata dal Comune di Rimini per il 2015 relativamente al fondo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti. Ma stanno davvero così le cose?
Brasini ha anche detto che “la Giunta ha dato specifica indicazione affinché nel calcolo del trattamento accessorio venga valorizzato maggiormente il merito e la qualità della prestazione attraverso una più marcata differenziazione della retribuzione di risultato dei dirigenti. Tra i criteri introdotti al fine della valutazione della retribuzione di risultato anche la capacità di intercettare fondi pubblici (in particolare europei) e privati per il finanziamento delle opere.”
Sarebbe bello sapere che fine ha fatto l’indicazione della giunta, considerato che a punteggi diversi ottenuti dai dirigenti corrisponde una retribuzione di risultato pressoché “omogenea” e quindi il merito continua a non fare la differenza.
C’è un problema di trasparenza e uno di numeri. Partiamo dal primo: come fanno i cittadini a sapere quali sono i risultati conseguiti dai dirigenti visto che non viene pubblicato nulla al riguardo sul sito del Comune? Qual è l’ammontare annuo del “premio” di ciascun dirigente?
Qual è il compenso di premialità per ogni dirigente non viene spiegato. E men che meno per quale risultato ottenuto, ma trasparenza vorrebbe che fosse portato alla luce del sole, visto che i “premi” vanno ad aggiungersi alla retribuzione tabellare e visto che il programma elettorale del sindaco prevedeva per i dirigenti anche una valutazione dei cittadini attraverso indagini di customer satisfaction.
Un’ultima osservazione: per abbattere i costi del Comune ed aggirare il patto di stabilità si è deciso recentemente, prima, di esternalizzare la gestione dei pasti nelle mense scolastiche e successivamente la gestione della didattica dei nidi. La domanda che nasce spontanea: perché le voci del bilancio comunale soggette a spending review riguardano la gestione di servizi, mentre vengono premiati dirigenti che hanno tagliato la gestione diretta di tali servizi?
Luigino Garattoni
Coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà provincia d Rimini
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