La stretta via del Maccolini a doppio senso di marcia e senza segnaletica

La stretta via del Maccolini a doppio senso di marcia e senza segnaletica

Scoprire all'improvviso che via Massimo d'Azeglio viene percorsa nel doppio senso di marcia, con tutti i pericoli del caso, visto che manca anche un'adeguata cartellonistica.

È lunedì mattina. Sono quasi le tredici. Proveniamo da Piazza Cavour e imbocchiamo (a piedi) via Massimo d’Azeglio, la stretta bretella che conduce verso il ponte di Tiberio. Siamo all’altezza dell’Istituto Maccolini quando del tutto inaspettatamente vediamo un’auto sbucare dall’angolo della casa di riposo e venire verso di noi. È in senso contrario.

Rimaniamo interdetti. Un istante dopo, eccone una seconda, pure questa contromano. Per meglio dire, credevamo che le due auto lo fossero. Mettiamo in guardia un tipo che guida un camioncino dal pericolo di incrociare due pazzi come quelli che abbiamo visto poco prima. Questi ci avverte che la strada ora ha due sensi di marcia. Davvero? Ma se non c’è nessun cartello! «Lo so che non ci sono cartelli, ma così è. Che ci vuol fare?», ci dice l’autista del piccolo furgone. Scuote la testa, ingrana la marcia e, molto cautamente, svolta in direzione del ponte di Tiberio.

In verità, conoscendo bene quella strada, la possibilità di “smusarsi” contro chi provenga dall’altra direzione non è affatto da escludere. C’è un angolo “cieco”, dovuto a una curva a gomito che diventa molto pericoloso ove si ignorasse il doppio senso di marcia. E ignorarlo è molto facile. Non c’è riga di mezzeria. Questo si potrebbe anche capire. La faranno in seguito. Per il momento hanno cancellato tutti gli stalli dei parcheggi (che trovata… ). In compenso non si vede uno straccio di indicazione, nemmeno provvisoria, che avvisi dell’insidiosa novità del doppio senso di marcia, forse solo momentaneo.

La cosa cambia in via Circonvallazione Occidentale, dove all’intersezione con via d’Azeglio si è obbligati ad andare dritto e non svoltare a destra, “salvo mezzi di soccorso, residenti e autorizzati” come recita un cartello giallo (provvisorio). Dunque, solo queste tre categorie di conducenti hanno facoltà di percorrere via d’Azeglio in salita, per semplificare il concetto. Un’altra comunicazione dedicata ai soli “autorizzati”, la si legge all’inizio dell’ascesa.

Ma il punto non è questo. Il problema sta al capo opposto della via come si è poc’anzi detto. Là c’è il nulla più totale. Non si trova nemmeno una scritta fatta con il gessetto nero sui muri.

Per intenderci, chi dal Maccolini volesse andare verso il ponte di Tiberio, non può certamente presumere che raggiunto il fatidico angolo si possa improvvisamente trovare “vis-à-vis” con un altro veicolo. Il frontale è dietro l’angolo.

Mentre scattiamo qualche foto, sentiamo la voce di una ragazza che al telefono (evidentemente non siamo gli unici, ad essere perplessi) sta segnalando alla Polizia Municipale la pericolosità della situazione. Appena ripone l’apparecchio, le domandiamo se possa riferirci la conversazione avuta. «Ho chiesto se veramente la viabilità sia a doppio senso. Hanno detto di sì. Manderanno una pattuglia. Boh! Che significa, “mandiamo una pattuglia”? Comunque, l’agente è stato molto sbrigativo», risponde stringendosi nelle spalle.

Ora c’è da augurarsi che “la pattuglia”, prontamente allertata dopo la telefonata, segnali a chi di dovere la mancanza di adeguata cartellonistica (mentre le ordinanze ci sono, ma in quanti le conoscono?). Crediamo che se mettessero almeno quella provvisoria, saremmo già a buon punto.

“Il filosofo” diceva che “siamo tutti di passaggio”. Potremmo anche essere d’accordo, ma vorremmo fosse scongiurato per tutti il rischio di “passare a miglior vita” in via anticipata.

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