La Regione ammette: “ci sono molti sanitari positivi”, ma quanti è top secret

La Regione ammette: “ci sono molti sanitari positivi”, ma quanti è top secret

Lo ha detto oggi il commissario Venturi nel commentare i dati del giorno. Primo decremento in regione dei positivi, mentre i decessi continuano ad essere molto di più dei guariti, a differenza di quel che accade in Veneto e Lombardia. Rimini piange altre 9 persone uccise dal coronavirus.

Dovete guardare quell’indicatore, dovete guardare quell’altro. Sergio Venturi ogni pomeriggio fornisce la sua versione della pandemia in terra emiliano-romagnola, e cerca di mettere in luce l’imbattibile modello regionale. Sta di fatto che solo oggi da noi si inverte una tendenza che Lombardia, Veneto e anche il trend nazionale confermano già da un po’: la curva degli incrementi quotidiani degli attualmente positivi è in calo per il terzo giorno, mentre in Emilia Romagna accade per la prima volta oggi (grafici qui sotto). “Un decremento molto significativo dei positivi”, ha scandito oggi il commissario ad acta. Segnalando anche che i tamponi eseguiti (+2.327) “in maggioranza sono risultati negativi e anche questo indica una inversione di tendenza”. Si arriva però con quelli di oggi a 33.527 test, quando il Veneto è a quota 66.178 e la Lombardia a 76.695.

Il grafico dell’incremento giornaliero degli attualmente positivi (fonte: Protezione civile)

L’andamento degli attualmente positivi in Emilia Romagna

E’ anche il rapporto guariti-deceduti che segnala situazioni molto diverse: in Lombardia (aggiornamento di oggi, i primi sono 6.657 e i secondi 4.178; in Veneto 381 i dimessi e 216 i deceduti, in Emilia Romagna le parti si invertono: guariti 558 e deceduti 985.

Personale sanitario infettato? Mistero. Continua anche oggi il silenzio su questo aspetto, che abbiamo già evidenziato ieri. Oggi però Venturi è riuscito in un mezzo miracolo. Ha detto che ai presìdi di sicurezza per chi lavora in corsia ci deve pensare lo Stato: “Abbiamo bisogno che non ci sia nessun operatore costretto a lavorare senza presìdi di protezione individuale, il governo ci deve ascoltare, lo dobbiamo alle persone che dedicano il loro tempo a donarlo a chi sta peggio, l’ho segnalato anche al ministro della Salute nella mattinata di oggi, mi auguro che questa situazione di precarietà che stiamo vivendo su questi temi sia finalmente risolta”. E poi, prendendola molto alla larga, ha cercato di fare buon viso ai sindacati che ieri hanno pesantemente attaccato la Regione sul tema delle garanzie di sicurezza del personale medico, portando a galla anche il famoso documento inviato alle Ausl per dire che il personale deve andare a lavorare anche se positivo ma asintomatico: “Mi chiedono se ci sono sanitari positivi che poi sono rientrati al lavoro, certo che sì, ci sono molti sanitari positivi purtroppo, come tutte le categorie della popolazione, ma i sanitari sono una forza preziosa ed è evidente che quando sono positivi vanno evidentemente nelle loro case”. E poi: “Certo che ce ne sono di rientrati (al lavoro, ndr), anzi devo dire che i medici non vedono l’ora di rientrare, la disperazione di questi medici deriva dal fatto che siccome servono due tamponi negativi per rientrare, spesso e volentieri per avere due tamponi negativi occorre la pazienza di aspettare…, ma sono persone che vogliono fare il loro dovere anche in condizioni difficili e quindi siamo noi che abbiamo il dovere di metterli in condizioni di sicurezza e di rientrare dopo questi due tamponi”. Per poi sibillinamente far presente che comunque “l’Oms dice che potrebbero rientrare dopo due settimane anche senza il secondo tampone, basta che siano asintomatici, ma noi cerchiamo di essere un po’ più su come condizioni, non è che vogliamo avere delle ricadute”. Infine, “rientrano negli stessi reparti o in reparti più leggeri” i sanitari che si sono infettati? “Questo dipende dai medici competenti, però è normale che ci sono medici di malattie infettive che quando tornano a lavorare vogliono andare nello stesso reparto, come è logico che sia, anche perché una volta che hanno passato la malattia hanno acquisito una immunità e non si capisce perché dovremmo spostarli da un luogo all’altro, fanno al meglio il lavoro che hanno scelto di fare e lo continueranno a fare”. Probabilmente i sindacati non saranno troppo felici di come se l’è cavata il commissario ad acta sul tema.

Di certo molto critico è il deputato della Lega Jacopo Morrone: “Non credevamo ai nostri occhi quando abbiamo letto, questa mattina, in lanci di autorevoli agenzie di stampa, che una direttiva della Regione Emilia-Romagna consentiva ai medici positivi al contagio ma asintomatici di lavorare a titolo volontario. Direttiva, a nostro avviso, assurda e in totale controtendenza rispetto alle regole imposte dal Governo. Solo dopo circa due ore i chiarimenti. Il commissario per l’emergenza, l’ex assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi, senza smentire la direttiva, ha specificato che rappresentava un ‘documento di strategia generale che effettivamente può aver generato confusione’. Peggio la toppa del buco. Non è una novità che in Regione Emilia-Romagna si marci nell’autoreferenzialità più assoluta, con iniziative spesso discutibili. Ma non pensavamo che si potesse arrivare a tanto. Nel frattempo, non c’è alcuna informazione chiara da parte dell’Asl Unica della Romagna sui tamponi ai medici, che li hanno richiesti da tempo, e sulla effettiva disponibilità dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari. Nè ci sono informazioni su quali attività preventive di tutela siano state assunte nelle case di riposo e su quali presidi di protezione siano stati distribuiti agli ospiti e a chi li accudisce. Mentre i focolai in queste strutture stanno aumentando, con la notizia di oggi di un contagio in una casa di riposo di Cesena”.

Sono 9.254 oggi i casi di positività al Coronavirus in Regione, 719 in più di ieri. I decessi passano da 892 a 985: +93 (+76 ieri). E purtroppo in provincia di Rimini sono ancora un numero spropositato: 9. Le guarigioni raggiungono quota 558 (135 in più rispetto a ieri), 125 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 10 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
I casi di positività per provincia: Piacenza 1.981 (96 in più rispetto a ieri), Parma 1.435 (71 in più), Reggio Emilia 1.437(68 in più), Modena 1.354 (199 in più), Bologna 968 (di cui Bologna 776, 124 in più rispetto a ieri, e 192 Imola, 11 in più), Ferrara 190 (18 in più rispetto a ieri), Ravenna 368 (26 in più), Forlì-Cesena 437 (di cui 211 a Forlì, 35 in più rispetto a ieri, e 226 a Cesena, 22 in più), Rimini 1.084 (49 in più).

Segnalo ai riminesi che non devono abbassare la guardia, bisogna stare davvero nelle case perché questo contenimento che sta raggiungendo Rimini deve consolidarsi, quindi occorre mantenere comportamenti adeguati”. Così Venturi.

Intanto si registra l’ennesima ordinanza regionale che tratta in maniera unitaria i territori di Rimini e Piacenza. “Sospensione pressoché generalizzata delle attività economiche, ad esclusione di quelle essenziali o di quelle che garantiscano contatti limitati fra le persone, applicando rigide misure di sicurezza, e il rafforzamento delle misure per garantire il contenimento e il distanziamento sociale, a partire dal divieto di ogni assembramento con più di due persone, con l’intensificazione dei controlli”.

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