I disegni di Lorenzo Zangheri ci ricordano la grandezza alla quale, per ora, abbiamo rinunciato. La Rocca "integrale" nel cuore della città. Uno spettacolo senza eguali. Che fa impallidire le installazioni posticce.
Sorpresa, quasi dono inatteso di Natale.
«Dopo il coprifuoco è arrivata la zona arancione, allora ho ripreso i giochini di fantasia incominciati con la precedente clausura. Sono esercizi di fantasia, senza alcuna pretesa scientifica. Provo a immaginare Castel Sismondo come sarebbe se il suo fossato fosse scavato e liberato. Non è un progetto, non una ricostruzione. Non ho le competenze e le informazioni necessarie, ma solo qualche lettura, delle osservazioni e immmagini già note, nessun rilievo. È un trastulllo … che mi affatica la vista. Ma, siccome “a Rimini tutto s’immagina” e io il castello col fossato libero e studiato non riuscirò mai a vederlo, me lo ricostruisco da solo». Così Lorenzo Zangheri accompagna, sulla sua pagina Facebook, la pubblicazione dei tre disegni che rilanciamo.
A guardarli nella loro semplice forza evocativa regalano il “contatto” con una storia che viene da molto lontano.
Altroché marmi, fontane, americane e campagne artificiali di nuovo conio! Il Castello “tutto intero”, col suo fossato (vera e propria promessa mancata) bussa alla nostra contemporaneità. E sembra dire: «non siate superficiali; il valore è nascosto appena sotto qualche metro, e reclama la luce; il coraggio sia con voi».
Ma le immaginate quelle “piramidi” che si aprirebbero in profondità, svelando la grandezza assoluta della Rocca di Rimini? Chi altri potrebbe competere (giusto per utilizzare un argomento caro ad Andrea Gnassi) dinnanzi ad uno spettacolo del genere? Quale fuoco più vivo di un Castello che riemerge dal passato in tutta la sua suprema possanza, tale da rendere cenere (ricordate la citazione di Mahler utilizzata dal sindaco in consiglio comunale) ogni altra installazione posticcia al suo cospetto? Se Fellini fosse qui, sarebbe il primo sponsor del Castello “integrale”. Questo sì all’altezza di meritare il suo primo ciak a Rimini.
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