Palazzo Garampi riduce la tassa sui rifiuti urbani? Non scherziamo. La abbassa dello 0,30% mentre lo scorso anno l'aveva aumentata di quasi il 3%. Nel 2019 a Cesena le tariffe saranno meno care del 6%, a Cesenatico del 3%. Il vero problema è questo: a Rimini sulla Tari si stima una evasione superiore gli 8 milioni di euro annui. Recuperarla significherebbe poter ridurre di oltre il 20% le tariffe.
L’inizio della primavera risveglia l’interesse per tasse e tributi e, dopo l’aumento dell’IRPEF, siamo a fare i conti con la cosiddetta TARI la tassa sui rifiuti urbani.
Le premesse dell’anno 2019 sembrano essere favorevoli per i contribuenti come dimostrano i primi titoli dei quotidiani locali:
Il Resto del Carlino del 31/01/2019 – Cesenatico: La TARI destinata a calare ancora: in arrivo un calo di circa il 3%.
Il Resto del Carlino del 15/02/2019 – Cesena: TARI, le tariffe saranno meno care, tariffe in calo del 6% in media. I soldi dal recupero dell’evasione.
Corriere Romagna del 15/02/2019 – Cesena: Privati e aziende TARI meno cara, meno 7,5% per le utenze non domestiche.
Corriere Romagna del 15/03/2019 – Rimini: Il Comune abbassa la TARI, raccolta rifiuti la tariffa cala dello 0,3 per cento.
Anche per Rimini le prime notizie di stampa sulla TARI parlano di un calo della tassazione di un (modesto) 0,30 per cento che si oppone all’aumento dello scorso anno di quasi il 3%. Quindi risultato positivo, almeno apparentemente, che si traduce per le aziende in una minore tassazione che varia da 0,2 centesimi di euro a metro-quadro per gli stabilimenti balneari fino a 8,1 centesimi di euro a metro-quadro per le aziende di lavorazione dell’ortofrutta. Di fatto è un calo pari al costo di un caffè come ha fatto notare il Consigliere Comunale Mario Erbetta; caffè che, però, rende nervosi.
Ed effettivamente il confronto degli ultimi PEF (Piani Economici Finanziari) di copertura del costo della Tassa sui Rifiuti induce ad essere alquanto agitati.
In prima battuta si può osservare come il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, costo determinato negli anni da ATERSIR, è costantemente diminuito. Infatti per Rimini dall’importo di oltre 34, 280 milioni di euro del 2017 si è passato ai 33,981 milioni di euro dello scorso anno ai 33,754 milioni di euro di questo 2019.
Alla diminuzione del costo ATERSIR si è contrapposto un aumento significativo, tra il 2017 et il 2018, del fondo dei crediti svalutati che da 1,800 milioni è passato a 2,980; importo che si è mantenuto costante in questo 2019 (2,899 milioni nel 2019 rispetto ai 2,980 milioni dello scorso anno).
Con riferimento all’evasione l’importo inserito nel PEF si è mantenuto pressoché costante tra il 2017 et il 2018 mentre è aumentato di un 25% (100 mila euro) nell’anno 2019.
Il costo complessivo della Tassa sui Rifiuti è calato per l’anno 2019 di un valore pari allo 0,30% sull’anno precedente. Tale riduzione ha trovato esatta coincidenza nella diminuzione delle tariffe calate di un corrispondente valore percentuale.
Quest’ultimo dato, esatta coincidenza tra il valore percentuale di riduzione del costo del servizio con la riduzione percentuale della tariffa unitaria, permette alcune considerazioni sulla consistenza della Banca Dati TARI che, per avere determinato tale rapporto, non ha evidentemente fatto registrare nell’anno passato incrementi significativi in termini di nuove denunce e/o di maggiori superfici dichiarate/accertate.
Inoltre, i dati del PEF e le dichiarazioni fatte alla stampa, fanno ritenere verosimile che i valori dichiarati dall’Amministrazione per i provvedimenti di accertamento emessi siano riferibili prevalentemente ad atti di recupero degli importi non pagati (imposta bollettata in base al dichiarato ma non pagata dal contribuente) ed in minima parte riconducibile alle classiche forme di evasione ed elusione del tributo. Oltretutto la casistica del mancato pagamento rischia di diventare un credito inesigibile se si dimostrasse riferita ad un “falso positivo” e quindi ad una utenza di soggetto non più tassabile.
E’ di tutta evidenza che se questa considerazione si dimostrasse ‘vera’ la stima della presunta evasione diventa una informazione di estremo interesse.
Ci si chiede ora se sia possibile formulare un giudizio di stima del probabile valore della presunta evasione della Tassa sui Rifiuti a Rimini. A tale domanda si può rispondere in senso affermativo in quanto le informazioni pubbliche disponibili sembrano permettere di effettuare una simulazione verosimile del valore dell’evasione.
Il riferimento primario per stimare il probabile incasso massimo realizzabile con le tariffe dell’anno 2019, da confrontarsi con l’incasso previsto per la copertura del costo della TARI, è dato dalla consistenza catastale degli immobili presenti sul territorio del Comune di Rimini e dall’informazione ISTAT sulla composizione dei nuclei familiari.
Dallo statistico della consistenza immobiliare esistente al 31 dicembre 2017 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate per il Capoluogo di Provincia di Rimini si sono derivate le seguenti ipotetiche superfici tassabili suddivise per tipologia di utilizzo:
Le superfici così determinate possono considerarsi come informazioni attendibili e cautelative per la stima della TARI visto che a tali importi si dovrebbero aggiungere altre superfici imponibili, non determinabili in questo tipo di elaborazione, come le aree operative delle aziende, le aree operative di bar-ristoranti ed alberghi (in particolare quelle delle attività estive), le aree degli stabilimenti balneari e dei campeggi.
Mentre per le utenze non domestiche la superficie tassabile e la destinazione d’uso dell’immobile sono sufficienti per stimare l’imposta, viceversa per le utenze domestiche si dovrà prendere in considerazione anche la composizione familiare in base ai dati ISTAT.
La quantificazione del probabile incasso massimo realizzabile ed il confronto con il costo della copertura del servizio calcolato in base alle dichiarazioni presentate, ha permesso di determinare il valore, espresso in percentuale, della probabile evasione ed elusione esistente per la Tassa sui Rifiuti nel Comune di Rimini.
Il valore così calcolato è pari ad una evasione di circa il 20% (venti per cento) dell’incasso TARI che tradotto in euro (in base alle tariffe dell’anno fiscale 2019) supera gli otto milioni annui di evasione annua.
Recuperare a tassazione ordinaria una tale evasione (oltre otto milioni di euro annua) farebbe conseguire il risultato di una riduzione di oltre il 20% delle tariffe sulla TARI.
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