Pubblichiamo la lettera ad Andrea Gnassi di una giovane moglie e mamma. Non è una delle solite richieste che si rivolgono ad un sindaco. Chiede un atto di affidamento, come hanno già fatto altri sindaci, oltre che il vescovo Lambiasi nei giorni scorsi.
All’attenzione del Sindaco, del Vicesindaco e di tutta la Giunta Comunale di Rimini.
Caro Sindaco Andrea Gnassi,
mi chiamo Maria sono una cittadina riminese di 34 anni. Sono una giovane moglie e mamma di un bimbo di appena 6 anni.
In questo periodo difficilissimo per tutti, non vediamo per nessuna ragione una via d’uscita a questa “piaga” pandemica di cui tutto il mondo sta soffrendo.
Abbiamo anche troppo confidato negli uomini che gestiscono le cose del mondo… Ma siccome negli uomini non abbiamo più speranze (Le assicuro Sindaco che porto i sentimenti della maggior parte delle persone) chiedo con insistenza di poter confidare almeno nel Buon Dio.
La storia ci insegna nei secoli passati, che dopo aver consacrato le proprie Città, i propri Paesi al Cuore Immacolato di Maria, la peste, le pandemie, le calamità naturali, si siano attenuate.
Molti Sindaci in Italia (in primis il Sindaco di Venezia) hanno dato esempio di questo atto di affidamento.
Chiedo e chiediamo noi riminesi di affidare pubblicamente la nostra bellissima Città di Rimini al Cuore Immacolato di Maria, affinché possa liberarci da questa epidemia e che possiamo convertire le nostre vite mettendo altre priorità.
Con stima e riconoscenza
Maria Pagliarani
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