Se la Lombardia resta «chiusa» la Riviera romagnola piange

Se la Lombardia resta «chiusa» la Riviera romagnola piange

Oltre 4milioni e mezzo di presenze "lumbard" in provincia di Rimini nel 2019, il 37% di quelle complessivamente espresse dal turismo italiano. Ma da quei territori arrivano notizie poco rassicuranti in vista del 3 giugno, quando i confini regionali dovrebbero riaprirsi.

«In Lombardia restano potenzialmente infettivi 24 abitanti su 10mila, la media italiana è 9,2. Domani si decide se la Lombardia resterà chiusa». Prima pagina del Corriere della Sera di oggi, sotto al titolo «Battaglia sulla Lombardia». Nel tira e molla che continua fra scienziati e governo, con le Regioni che premono per riaprire, il turismo “ko” e l’economia malata gravissima, il destino dei confini aperti o chiusi della regione che da sempre inietta ricchezza in Riviera grazie a milioni di turisti, non è indifferente per Rimini&Co e per tutto il turismo romagnolo.
Qualche numero può aiutare meglio a rendersene conto. Nel 2019 dalla Lombardia alle strutture ricettive della provincia di Rimini sono transitati quasi un milione di arrivi e oltre 4 milioni e mezzo di presenze. La Lombardia è la prima regione per provenienza degli ospiti italiani che si distribuiscono fra Cattolica, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina. Ma lo stesso vale, seppure con percentuali differenti, per tutta al costa romagnola.
Rimini conteggia 1.603.807 presenze lombarde, più del doppio di quelle made in Emilia Romagna (749.928). Riccione 1.111.839, Bellaria 934.759, Cattolica 609.822, Misano 281.392. Perfino a Santarcangelo al primo posto fra i turisti italiani ci sono i lombardi, seppure con numeri contenuti (5.926 presenze). Facciamola breve: la percentuale di milanesi, mantovani, bergamaschi, eccetera eccetera, che trascorrono le ferie in provincia di Rimini sfiora il 37% della componente italiana: 4.565.057 su 12.356.806 di presenze. Giusto per fare un confronto con le altre regioni che pure sono un ottimo serbatoio di presenze, dall’Emilia Romagna non si conteggiano più di 2 milioni di presenze (1.920.003). Dal Piemonte, la terza regione per incidenza del turismo italiano in Riviera, 1.230.515. Quindi Toscana (634.323) e Lazio (599.555).
Non è così per altre spiagge romagnole. In provincia di Ravenna il “bacino lombardo” influisce per 1.716.771 di presenze (comunque vale il 32% del turismo nazionale) e se la gioca con l’Emilia Romagna (1.640.879). Stesso discorso per la provincia di Forlì e Cesena: Lombardia 1.341.938 presenze e Emilia Romagna 1.306.876. E comunque i lumbard totalizzano il 30% delle presenze complessive italiane.
Il 3 giugno si dovrebbe poter tornare a spostarsi anche da regione a regione, ma… C’è un ma. A tagliare la testa al toro saranno i dati del 30 maggio. Ad oggi la Lombardia rischia di prolungare l’isolamento. Dovrà esprimersi ovviamente anche il comitato tecnico-scientifico, che pare «orientato a frenare». E, se così fosse, le spiagge riminesi avrebbero un altro motivo per piangere.

Fotografia: Viviana Martinelli per Pixabay

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