Il presidente di Ieg e l’ad "sottovalutando la gravità dei fatti, hanno manifestato la propria indisponibilità, chiedendo di spostare la convocazione dopo la quotazione in Borsa e cioè a metà dicembre". Secondo la Lega si tratta di un atteggiamento "arrogante e irresponsabile". Esce anche la prima nota ufficiale di Ieg, sulle dimissioni di Marzotto.
“La Fiera non è patrimonio né del presidente, né dell’Ad, ma di tutti cittadini del Comune e della provincia di Rimini”. Marzio Pecci alza il tiro e introduce valutazioni politiche ad ampio raggio prendendo spunto dal terremoto che sta scuotendo Italian Exhibition Group.
In ordine. Il capogruppo della Lega in consiglio comunale infila subito questa considerazione: “Il presidente, con la sua autorevolezza, ha il dovere di spiegare, senza ritardo, al Comune e alla Provincia di Rimini i fatti accaduti, i motivi che hanno scatenato l’indagine e, soprattutto quali provvedimenti intende prendere verso chi, in questi anni ha sostenuto in Fiera il sistema dei “favori, incarichi e parentopoli” ovvero, semplificando, la “lobby degli affari”, che la Vigilanza ha censurato con la propria indagine di controllo. Va ricordato che l’Organismo di Vigilanza è incaricato di vigilare sulle attività dell’azienda per prevenire la consumazione dei reati durante la gestione dell’azienda stessa”.
Se questo è lo scenario, la trasparenza deve esserne diretta conseguenza. “Poiché i fatti accaduti non possono essere ignorati dal Consiglio comunale, la Lega ha attivato la presidenza della Commissione di controllo e garanzia per l’immediata convocazione del presidente Cagnoni, del vice presidente Marzotto, dell’Ad Ravanelli nonché della responsabile della Vigilanza l’avv. Claudia Domizia Perucca Orfei.
Purtroppo l’Ad della Fiera, dott. Ravanelli, sottovalutando la gravità dei fatti, ha manifestato la propria indisponibilità, unitamente a quella del Presidente, chiedendo si spostare la convocazione dopo la quotazione in Borsa e cioè a metà dicembre”.
Secondo Pecci “la risposta, che non tiene conto della grave situazione che si è venuta a creare all’interno del Consiglio di Ieg, dopo le dimissione della responsabile della Vigilanza e, oggi, aggravata dalle dimissioni del vice presidente Matteo Marzotto, appare arrogante ed irresponsabile e per questo il consiglio di amministrazione della Fiera dovrà tenerne conto nei prossimi accadimenti”.
Da Ieg una nota sulle dimissioni di Matteo Marzotto: “Il consigliere Matteo Marzotto ha formalizzato in data 15 novembre 2018 con una lettera inviata alla Società ed all’azionista Vicenza Holding le proprie dimissioni, con efficacia immediata, dalla carica di membro del consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group”. Precisando che “Marzotto aveva già presentato il 25 settembre scorso le proprie dimissioni dalla carica, con efficacia dalla data di inizio delle negoziazioni delle azioni in borsa, come previsto dagli accordi tra Rimini Congressi e Vicenza Holding”. Dal sito di Ieg si segnala il comunicato di “precisazioni in merito a contenuti di articoli di stampa”.
Nemmeno un commento sulle motivazioni delle dimissioni contenute nella lettera di Marzotto, ma solo la considerazione che “congiuntamente con i propri azionisti Rimini Congressi e Vicenza Holding, prende atto di tale decisione e ringrazia Matteo Marzotto per l’operato svolto. Prosegue il percorso verso la quotazione di Ieg che avverrà nei tempi previsti e comunque subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità”.
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