"Noi ciellini riminesi ci siamo accordati con Gnassi e con tutti quelli che nella nostra città sono in alto". Per un posto al sole. Ma un cambiamento
“Noi ciellini riminesi ci siamo accordati con Gnassi e con tutti quelli che nella nostra città sono in alto”. Per un posto al sole. Ma un cambiamento può solo iniziare “da un non-voto o da un voto di condanna dell’attuale amministrazione”. Ecco il volantino che fa discutere.
Circola a Rimini un volantino firmato Comunione e Liberazione che fa sgranare gli occhi a chi lo prende in mano. E’ stato distribuito stamattina davanti alla parrocchia dei Salesiani, ad esempio. A cominciare dal titolo, “la polli-tica non fa bene”, passando per i contenuti, che esprimono un giudizio tagliente sulle elezioni amministrative di Rimini. Comincia così: “E’ indubbio che in questi anni qualcosa di osceno è continuato ad accadere. Alcuni processi decisivi per vivere sempre peggio nella nostra città, sono stati avviati, altri verranno avviati a breve dal “Gnassi di dio”. Il vero problema (mancanza di un soggetto umano appassionato e non solo dedito alla ricerca del proprio immediato tornaconto) resta sempre più enorme… ingombrante. Di questo stato degradato del popolo riminese tutti siamo responsabili”.
Oltre a sgranare gli occhi fa anche porre un interrogativo: Cl a Rimini è uscita dal letargo socio-politico nel quale è entrata da una decina d’anni e torna a prendere posizione controcorrente in linea con la propria storia? L’artefice del volantino è Licio Argelli, ciellino di vecchio corso, che da tempo non fa mistero di contestare apertamente la conduzione del movimento che ha preso corpo dalla scomparsa del fondatore e leader carismatico, don Giussani, in qua. Va detto che singoli aderenti a Cl sono impegnati in vari schieramenti, a partire dal raggruppamento di civiche che sostiene Luigi Camporesi passando per il Patto con Gnassi. Ma è opinione diffusa che i vertici di Cl e Cdo siano ormai più vicini alla sinistra che non allo schieramento opposto, ed esprimano un feeling totale con Matteo Renzi e, a Rimini, con Andrea Gnassi e Gloria Lisi. Ragioni ideali? Di potere? E’ su questo che il volantino farà discutere: “Noi ciellini in grandissima parte, poiché avendo ricevuto il dono della fede capace di essere vissuta in modo ragionevole e adeguato ai tempi (e non pateticamente inadeguato come per tanti cattolici) ci siamo venduti a convenienze particolari, determinate dall’attività professionale che facciamo o dalle amicizie che abbiamo. Il nostro capo Don Julian Carron ci aveva invitato a ripartire in maniera diversa con un volantino dal titolo “Ripartire dal Basso” e noi, ciellini riminesi, ci siamo accordati con Gnassi e con tutti quelli che nella nostra città sono in alto. Al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli abbiamo fatto una mostra sulla Costituzione Italiana cui abbiamo invitato il Presidente Napolitano e poi ci siamo dati da fare (in Parlamento e fuori) per svuotare la Costituzione stessa soprattutto laddove essa cita l’importantissimo ruolo dei corpi intermedi (senza dei quali la partecipazione del popolo alle decisioni è impossibile). Siamo a favore dei Nuovi Diritti (quasi tutti i politici ciellini in Parlamento hanno votato a favore) perché il dialogo è accogliere l’altro costi quel che costi e uno Stato sempre più invadente ci va molto bene poiché tanti di noi campano di questo”.
Ancora: “Votiamo Gnassi e chi vince (anche se tremendamente Puzzolante) perché sta arrivando l’estate e un posto al sole è necessario. Quando Bertinotti nel dialogo col nostro capo Carron (proprio qui a Rimini) propose di considerare un nuovo NON-EXPEDIT dei cattolici in politica, noi abbiamo subito capito che era una cosa buttata lì per dare un tono culturale al finto dialogo tra i due: infatti nessuno dei nostri capi ne fece più menzione e noi a fare le pecore siamo molti bravi”.
Da dove ripartire, si domanda il volantino. “Dall’essere meno tontamente abbindolati dal finto dialogo e determinati ad un vero confronto. Meno Stato, meno Sindaco, più popolo!” Che è la versione adattata al luogo e ai tempi di “meno stato più società”. E poi: “Da una nuova concezione di politica che non sia succube del potere massonico. Dall’essere consapevoli che il voto serve solo a chi ha il potere e non al popolo. Un cambiamento può solo iniziare da un non-voto o da un voto di condanna dell’attuale amministrazione che ha portato a Rimini eventi osceni sia dal punto di vista morale che educativo. Dal sapere che la politica è la più alta forma di carità e non va delegata ai professionisti: aiutiamoli ad iniziare un’esperienza di lavoro quotidiano come noi tutti facciamo. A lavorare tutti, poi…chi ha energia e animo caritatevole si occupi della politica. Non tutti siamo così giganti da poterci occupare degli altri, come Don Oreste Benzi ben ci ha insegnato proprio qui a Rimini”.
Il volantino ufficiale di Cl a livello nazionale ha contenuti e toni diversi, s’intitola “La politica è un bene“. Non scontenta nessuno, sostiene che “occuparsi del bene di tutti in una amministrazione locale è esso stesso un bene”, ovvero rinuncia a prendere posizione. Perché il bene di tutti non lo fa nessuno e allora chi fa meglio di altri il bene del maggior numero di persone? Ma questo Cl non lo dice. E quindi a livello locale ci può essere spazio per chi vuole cercare di identificare il bene sporcandosi le mani.
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