Ultim’ora: Scardone lascia la direzione di banca Carim

Ultim’ora: Scardone lascia la direzione di banca Carim

Dopo tre anni da direttore generale, Giampaolo Scardone lascia. All'origine della scelta non ci sarebbero ragioni personali né altri incarichi (per il momento) ma un cambio di rotta da parte di Crédit Agricole rispetto a quanto comunicato al momento della approvazione del progetto di fusione per incorporazione nel gruppo italo-francese delle tre "casse". Praticamente la "scomparsa" di importanti direzioni, finite a Cesena. Il cui attuale direttore, Massimo Tripuzzi, dovrebbe guidare anche Rimini.

Era stato riconfermato da Crédit Agricole lo scorso gennaio in occasione della nomina del nuovo cda presieduto da Guido Corradi. Ma a quanto pare la sua esperienza in piazza Ferrari è arrivata a conclusione: nel consiglio di amministrazione della banca, che si è riunito questa mattina a Parma, si è parlato della risoluzione del rapporto di lavoro del direttore generale.

Scardone era stato “promosso” tre anni fa, dopo l’uscita di scena di Alberto Mocchi, nel settembre del 2015, passando da vice (ruolo che ricopriva dal 2013) a direttore. Il suo identikit professionale lo riportiamo dal comunicato stampa che banca Carim, all’epoca guidata dal prof. Sido Bonfatti, diffuse in quel frangente: “Classe 1956, laureato in giurisprudenza, il dr. Scardone ha maturato un’importante esperienza all’interno della Banca d’Italia, ove ha raggiunto l’alta dirigenza ed è stato responsabile dei controlli ispettivi presso i principali gruppi bancari nazionali, anche in collaborazione con le Autorità di Vigilanza europee”. Lo scorso anno era finito in prima pagina sul Fatto quotidiano, con un titolo che non era passato inosservato: “Bankitalia, la carriera dell’ispettore delle sviste in Mps e Pop Vicenza“. Scardone aveva replicato ma si era preso un’altra “bastonata”.

A quanto si apprende Scardone lascerà Carim fra pochi giorni, e non per ragioni personali. Praticamente quella in corso sarebbe la sua ultima settimana da direttore generale in Carim.
Difficile decriptare appieno le motivazioni alla base della sua scelta, che pare abbiano a che fare con le scelte compiute da Crédit Agricole sul futuro di Carim. E stando sempre alle indiscrezioni, Carim non avrà un nuovo direttore tutto per sé, ma dovrebbe essere Massimo Tripuzzi, già con questo incarico a Cesena, ad accentrare anche la direzione di Rimini.

Il punto dolente, insomma, sarebbe legato ad un cambio di rotta rispetto a quanto comunicato da Crédit Agricole al momento della approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Crédit Agricole Cariparma S.p.A. delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, quando l’8 febbraio si riunirono i consigli di amministrazione. Veniva “assicurato il legame con i territori di riferimento delle tre Banche, attraverso il mantenimento di una forte struttura direzionale a livello locale”, prevedendo per Cesena la sede della direzione regionale retail e un nuovo Centro di banca telefonica per il Gruppo Crédit Agricole e a Rimini la sede della direzione regionale imprese e della direzione regionale Private Banking. Ma nel frattempo, complici probabilmente le “pressioni” che sono venute dai territori, pare che Cesena (grazie al lavoro svolto dalla Fondazione Cassa di Risparmio) abbia ottenuto anche ciò che era stato promesso a Rimini e che la Fondazione Carim non è stata in grado di “difendere”. Via le insegne, ripuliti anche i magazzini dei preziosi volumi fatti stampare da Carim, alleggerita di ogni potere decisionale e di rappresentanza, probabilmente Scardone non ha accettato di recitare la parte del soldatino in mani “straniere” e senza alcun potere decisionale. Un ulteriore colpo lungo una china discendente che ha portato all’azzeramento della storica banca di Rimini.

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