Sulla viabilità la giunta è finita in un tunnel

Sulla viabilità la giunta è finita in un tunnel

Avrebbe dovuto inaugurarlo, il tunnel (inteso come galleria di collegamento), dieci anni fa. E così assicurava senza ombra di dubbio un assessore che era in sella all'epoca e che lo è ancora, come il problema da risolvere d'altra parte. Dichiarava: “Alla prossima amministrazione lasciamo in eredità un progetto fattibile, non una chimera. Si tratta di un'opera pubblica pura, non di un project o altro, che se appaltata potrebbe essere terminata nel 2014". Invece nel tunnel, inteso come vicolo cieco, c'è caduta anche l'amministrazione in carica. Risultati "magrini", chiacchiere molte.

In questi giorni i mezzi di informazione locale, hanno reso ampio risalto all’incontro avvenuto tra il costituito coordinamento di vari Comitati cittadini creatisi a motivo di criticità di vario genere presenti nel territorio, e l’Amministrazione comunale. Pare proprio che non sia stato affatto soddisfacente per i promotori, tanto che ne sono seguiti comunicati – oltretutto discordanti – postumi da ambo le parti. Fatta questa breve e doverosa premessa non è nostra intenzione entrare nella disputa ma ritornare su un tema sottoposto durante il predetto evento: la viabilità e l’alternativa alla chiusura del Ponte di Augusto e Tiberio. È quantomai opportuno specie in base alle ultime dichiarazioni fornite dall’Amministrazione, che lasciano capire come una pianificazione così tanto importante per la città non sia stata realizzata, tra annunci, smentite e – tante – contraddizioni.
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Correva l’anno 2010
Intorno alla fine dell’ottobre di quell’anno, dopo una precedente sperimentazione di chiusura al traffico del monumento, tutti i mezzi di stampa locali riportavano la notizia dell’esistenza di un’alternativa all’importante decisione. A nome dell’amministrazione di allora guidata dal Sindaco Ravaioli, badate bene di segno politico di quelle che si susseguirono fino ad oggi e non “ostili”, l’allora Assessore Juri Magrini, con importante e primaria delega e competenza nel settore dei lavori pubblici, comunicava in modo enfatico l’esistenza di un progetto concreto e fattibile tanto da affermare che “alla prossima amministrazione lasciamo in eredità un progetto fattibile, non una chimera. Si tratta di un’opera pubblica pura, non di un project o altro, che se appaltata potrebbe essere terminata nel 2014. Proprio per i duemila anni del ponte”. In effetti il progetto ben studiato (qui) nella sua fattibilità con vari esempi analoghi eseguiti in altre città italiane ed estere, era stato presentato il 26 ottobre di quell’anno in terza Commissione consiliare Territorio, ambiente e mobilità, tanto che anche il sito istituzionale del Comune di Rimini ne aveva dato ampio risalto (qui). Seppure con qualche modifica da rendersi necessaria a motivo di un fatto occorso nel frattanto sul previsto sedime della strada di accesso al tunnel, questo sarebbe stato comunque fattibile mantenendo tutte le sue caratteristiche. Tralasciamo volutamente i dettagli, già ampiamente resi nel nostro precorso ed esaustivo articolo di cui abbiamo riportato il collegamento.
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In seguito
La giunta Ravaioli termina il suo mandato e subentra quella a trazione Gnassi per ben due volte. Il tunnel è solo un ricordo, si eseguono esperimenti per la chiusura del Ponte, casomai ce ne fosse stato il bisogno (!) con tutte le conseguenze prevedibili, ma non si mettono in campo alternative serie. Ne seguirà la gara tra qualche Assessore a suon di annunci di un ponte alternativo qua e là per la città, seguiti da vicendevoli smentite e correzioni, che sortiranno solo l’allarme dei cittadini residenti nelle zone in cui se ne fantasticava l’ubicazione. Incertezza e confusione quindi ma una sola sicurezza: la Via Ducale che in via provvisoria avrebbe dovuto fungere da percorso alternativo diviene, e a quanto sembra sarà, la soluzione definitiva al problema; ovvero la nuova circonvallazione.
Senza alcuna soluzione arriviamo all’attuale governo della città, in cui ritroviamo l’allora Assessore ai LL.PP in Giunta con altre deleghe diverse. Il 3 marzo 2022 in occasione di un interpello via mail al suo indirizzo a proposito di un tema di sua nuova spettanza, abbiamo anche chiesto la sua opinione in merito all’irrisolta questione dell’alternativa alla chiusura del Ponte, e del perché la compagine alla quale appartiene ha eliminato il tunnel che permetteva di accedere al Borgo S. Giuliano (qui). Mentre rispose per quanto di sua competenza, preferì non farlo su quest’ultimo argomento; strano ma è così perché l’operato non si annulla con il cambio di incarico. Ma arriviamo ai giorni nostri.
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L’incontro dell’Amministrazione con i Comitati
Dalla nota del Comune di Rimini.
… “Il sindaco e gli assessori Morolli e Magrini rispondono anche alla nota dei comitati:
“In relazione all’incontro svoltosi lo scorso 26 giugno con il Coordinamento dei Comitati, si precisa congiuntamente (…). La realtà dei fatti è tutt’altra: durante l’incontro è stato spiegato come un tema così complesso non si risolve tirando una riga sulla mappa a unire due sponde del Marecchia con un ponte che sfonderebbe nel mezzo il quartiere residenziale dell’INA Casa. (…)”.
In precedenza in un comunicato dei comitati risulta, a loro dire, che alla domanda sul perché del progetto relativo al ponte/tunnel alternativo al ponte di Tiberio, presente nel programma esibito in campagna elettorale, non se ne parli più, sarebbe stato risposto con chiarezza che il ponte/tunnel alternativo non verrà più realizzato. https://www.chiamamicitta.it/nove-comitati-di-cittadini-incontrano-il-sindaco-un-no-categorico-ai-quartieri-ed-e-scontro-su-tutto-nel-merito-dei-problemi/
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In conclusione
Il tema è importante sebbene sottovalutato da chi è chiamato a risolverlo, e collegato ad una vera pedonalizzazione di un’ampia area limitrofa al Ponte nel versante cittadino. Nessuno vuole risolverlo “tirando una riga sulla mappa” o sfondando nel mezzo un quartiere, ma attuando un progetto fattibile e funzionale che già esiste.
Nell’ultimo abbondante periodo l’autoreferenzialità istituzionale a Rimini è divenuta metodo di governo e comunicazione, di una politica che si autoincensa per risultati giudicati mirabili; non dialoga con i cittadini e soprattutto non dà risposte ai quesiti. E qui l’esempio; perché non è possibile realizzare il tunnel parallelo al Ponte di Augusto e Tiberio, ovvero quali sono le motivazioni che lo impediscono, quando tecnicamente ed economicamente è stato dimostrato fattibile? Una semplice domanda alla quale i cittadini dovrebbero avere una risposta chiara, soprattutto da chi allora in veste di Assessore ai LL.PP. presentò e perorò con grande entusiasmo il progetto, ed oggi tace allineandosi a una posizione palesemente contraria. Ritengo che le idee, se giuste, non debbano cambiare ma, semmai, continuare ad essere sostenute; però se ciò dovesse accadere, un personaggio pubblico deve avere il dovere di motivarlo specie nel caso in cui quelle idee rivestano grande importanza per Rimini.

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