Summer pride e processione riparatrice: ne parliamo in un lungo colloquio con Cristiano Lugli, portavoce e uno dei cinque fondatori del Comitato. I tradizionalisti: “la pensiamo come Guareschi, Pio XI, B. XVI e Francesco”.
Nel suo comunicato di ieri la curia critica il Summer Pride perché “vuole far passare il messaggio che ogni tendenza sessuale è uguale all’altra”. E’ questo o è un altro il messaggio che voi stessi contestate?
In realtà nella Processione da noi organizzata non c’è una vera e precisa “contestazione”. La battaglia di ogni cattolico deve essere contro il peccato. In questo specifico caso, si tratta di un peccato pubblico che grida vendetta al cospetto di Dio. Suor Lucia dos Santos diceva che “per il peccato di un singolo individuo paga la persona che ne è responsabile, ma per il peccato di una Nazione paga tutto il popolo”.
Il messaggio mi pare chiaro. Ovviamente è verissimo che il Summer Pride vuole far passare l’idea che ogni tendenza sessuale è uguale a un’altra. Ciò è molto grave.
Quindi sotto questo aspetto avete lo stesso pensiero del vicario del vescovo?
Certo, che di fatto è il pensiero della Chiesa Cattolica.
D’altra parte il vescovo, o meglio il suo vicario, critica anche la vostra iniziativa. E’ vero che volete “alimentare uno stile di contrapposizione e di polemica”? Volete “far sentire le persone con tendenze omosessuali giudicate a priori e allontanate dalla Comunità Cristiana”?
Penso non si sia capito bene il nostro intento, o ci si sia lasciati condizionare dai titoli dei media. La questione è molto semplice: la contrapposizione esiste già sul fronte opposto, contrapposizione alla legge naturale, al buon costume e a tutto ciò che rende razionale l’essere umano. Qui siamo davanti ad un auto-giudizio manifestato con orgoglio, l’orgoglio di ostentare pubblicamente la propria omosessualità facendone un cavallo di battaglia per i “diritti”; non in un ultimo il “diritto” ad avere figli anche tramite la scellerata pratica dell’utero in affitto.
Veniamo alle questioni civili e sociali. Chi sono oggi le persone cui vengono negati i diritti? Le persone con tendenze omosessuali, oppure altri? Sono loro gli emarginati, i disprezzati? Chi sono oggi i poveri, gli ultimi?
Sembra di essere arrivati ad un punto di non ritorno, dove il bianco non è più bianco e il nero non è più nero, ma tutto assume un colorastro grigio dove la Verità viene messa sullo stesso piano dell’errore. Dico questo perché oggi gli emarginati sono quelli che, con un flebile grido, tentano di affermare l’oggettività delle cose subendo la censura. Guardi solo il nostro caso – nonostante noi non ci riteniamo affatto degli emarginati – quanta polemica ha sollevato: i gay pride si susseguono in tutta Italia senza che nessuno batta ciglio (guai a chi dovesse farlo), e ad un gruppo di fedeli che si trovano a pregare per riparare un peccato contro Dio se ne dicono di ogni. “Fascisti”, “ubriaconi”, “antisemiti”, “talebani”. Le ho già detto tutto. Parlare di discriminazioni verso gli omosessuali in una società come la nostra appare quanto meno anacronistico. Il punto è un altro: fino a quando si dovrà protrarre questo luogo comune delle discriminazioni?
E per ottenere cosa? Evidentemente non abbiamo ancora visto tutto.
Nel comunicato la curia cita le critiche del Papa alla colonizzazione del gender, nel discorso di Cracovia esattamente di un anno fa. Ma la citazione non è completa…
Questo è vero, anche se il senso lo rende.
Precisamente è questa: «In Europa, in America, in America Latina, in Africa, in alcuni Paesi dell’Asia, ci sono vere colonizzazioni ideologiche … Oggi ai bambini – ai bambini! – a scuola si insegna questo: che il sesso ognuno lo può scegliere. … Sono le colonizzazioni ideologiche, sostenute anche da Paesi molto influenti. E questo è terribile. Parlando con Papa Benedetto, che sta bene e ha un pensiero chiaro, mi diceva: “Santità, questa è l’epoca del peccato contro Dio Creatore!”. … Dio ha creato l’uomo e la donna; Dio ha creato il mondo così, così, così…, e noi stiamo facendo il contrario. … Quello che ha detto Papa Benedetto dobbiamo pensarlo: “E’ l’epoca del peccato contro Dio Creatore!”». La pensate così anche voi?
Assolutamente sì! Il materialismo ateo ha portato a concepire l’uomo come un involucro vuoto, facendogli rinnegare l’esistenza di Dio Creatore. Come diceva il filosofo Marcel de Corte, ci troviamo al collasso di una società divenuta oggi una dis-società, nel suo significato peggiore. L’uomo moderno si erge a dio di se stesso rifiutando di essere subordinato al Padre Eterno, e questo lo porta a peccare gravemente contro il Cielo. Le stesse nazioni promulgano leggi che vanno contro la Legge di Dio. Si pensi all’aborto, alla fecondazione in vitro, all’eutanasia ora applicata senza nemmeno il consenso dei genitori. E ancora le c.d. “unioni civili” e tutto ciò che fa parte di un’idea perversa di uomo e di donna. La vita è considerata non più come un dono indisponibile secondi i principi non negoziabili, ma come un “bene” di cui disporre liberamente fino al più frenetico desiderio di trasgressione.
Quanto potrà durare ancora tutto questo non ci è dato saperlo, ma certo è che, come diceva il grande Giovannino Guareschi, il Padre Eterno si stancherà presto, solleverà l’ultima falange del dito mignolo della mano destra e manderà tutto a gambe all’aria.
Qual è il senso della vostra processione?
La Processione è un atto liturgico, in questo caso ha il carattere penitenziale contraddistinto dal colore viola. Il senso, come già spiegato nei comunicati, è quello di riparare a un atto oggettivamente scandaloso che reca grande dolore a Gesù Cristo e che turba fortemente le anime innocenti.
Voi avete previsto l’adesione di un centinaio di persone. Non è esattamente un’armata, né una divisione, per citare Stalin, uno statista che continua a godere di buona stampa. Un gregge così piccolo come può dare fastidio a qualcuno?
La Verità non si distingue per il numero delle persone che la sostengono. Anzi, oggi meno che mai non sarebbe corretto ragionare in questi termini. Potremmo essere anche in 40 che la cosa non ci scosterebbe di una virgola. È il tempo di essere in pochi, ma questo non è per nulla segno di sconfitta. Anzi, tutt’altro! Pensi a ciò che hanno fatto gli Apostoli in una civiltà quasi totalmente pagana: erano in 12 e hanno evangelizzato il mondo intero nel nome della Santissima Trinità. Sono morti per questo, ma hanno portato la Parola di Vita Eterna in ogni angolo del mondo. Ben lungi da poter fare un paragone con gli Apostoli, pensi però a ciò che si è scatenato intorno a un così piccolo numero di persone che si ritrova per pregare. Forse che la Provvidenza preferisca stare dalla nostra parte, anche se siamo pochi?
Avete in programma di recitare l’“Atto di riparazione” di Pio XI. E’ un testo contro le persone con tendenze omosessuali? un testo da crociata? che esclude ed emargina? violento? Potete ricordarne ai lettori qualche parola?
Assolutamente no, non si è mai sentito di un Papa che propone testi violenti. È un Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù, composto appunto da S.S. Pio XI nell’enciclica Miserentissimus Redemptor. Trattasi di una lunga preghiera per chiedere perdono a Gesù dei peccati commessi contro di Lui privatamente e pubblicamente. Un particolare passaggio dice appunto questo: “Ci proponiamo di ripararli [i peccati e delitti contro Cristo] ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata”.
Visto che la vostra proposta di riparazione è un gesto di preghiera, ciò significa che credete siano più efficaci le preghiere rispetto ad altri strumenti (come la politica)?
Assolutamente sì, specie pensando al tipo di politica che oggi si propone: sempre votata al compromesso o al “male minore”. Se i governanti non mettono al centro dei loro cuori e al centro dei loro incarichi Gesù, il loro operato diviene inutile. La Fede non deve essere qualcosa di puramente intimistico o votato all’esperienza, ma deve essere qualcosa di pubblico che indirizzi tutto ciò che è utile anche sul piano sociale. L’esempio per antonomasia è Matteo Renzi: quando gli chiesero “ma lei è cattolico?” lui rispose “sì, ma io ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo”.
Credo non servano commenti.
La processione è confermata?
La Processione è confermata per sabato 29 luglio, alle ore 10:30, con partenza da via San Giuliano.
Non faremo altro che “rizzare il gonfalone della Santa Croce”, come esorta Santa Caterina da Siena, senza dimenticare di pregare per tutte le anime che si perdono nel vizio e nella dissoluzione.
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